APCI – No alle chiusure generalizzate per la ristorazione

APCI chiede con forza che il settore ristorazione non venga penalizzato. Abbiamo lavorato seriamente e coscenziosamente per garantire sicurezza ai nostri clienti. Lasciate che continuiamo a farlo. Ricordiamo che anche le voci incontrollate penalizzano un settore già duramente colpito.

APCI – NO ALLE CHIUSURE GENERALIZZATE PER LA RISTORAZIONE

 

Milano 6 ottobre 2020 – La ristorazione ha sofferto molto durante i mesi di lockdown e successivamente si è impegnata su ogni fronte per far tornare una nuova normalità e accogliere il cliente in sicurezza, investendo risorse e tempo sulla pulizia e sul rispetto delle regole. Un percorso che, ben lo sappiamo, non è stato semplice sia dal punto di vista della raccolta delle informazioni, sia dal punto di vista organizzativo e della gestione dei dipendenti. Un percorso che però ha ampiamente dimostrato come l’intero settore della ristorazione creda nel proprio mestiere e abbia voglia di superare ogni difficoltà.

E’ per questo che APCI esprime grande preoccupazione nei confronti delle paventate chiusure di cui si parla in questi giorni, oggetto del prossimo DPCM, e delle decisioni già prese da alcune Regioni. Anche se si tratta di voci incontrollate e non veritiere sono infatti voci che danneggiano e penalizzano ulteriormente un settore già tanto colpito.

APCI si oppone a qualsiasi misura di chiusura o restrizione per un comparto che oggi va sostenuto e aiutato.

“Sappiamo bene – sottolinea Sonia re, Direttore Generale di APCI – che i prossimi mesi saranno impegnativi dal punto di vista della lotta al Covid-19 e che non bisogna abbassare la guardia. Non vogliamo certo sminuire la gravità della situazione, ma riteniamo che la soluzione non sia la chiusura generalizzata. Chi lavora seriamente deve poterlo fare. E’ invece scorretto e limitante penalizzare tutti i locali per colpa di quelli che non riescono a far rispettare le regole. Il doppio turno, la distribuzione diluita dei clienti (con i coperti già dimezzati per il distanziamento) permettono oggi ai ristoranti di sopravvivere. Servono però controlli e sanzioni per chi non rispetta le regole concordate per la riapertura: ristoranti, locali e cittadini. Non ultimo, sarebbe giusto rispettare le persone, e poi le regole! Persone che con grande coraggio e notevole fatica si impegnano per portare avanti il proprio lavoro, nel rispetto di norme che sono sicuramente complesse da garantire, non devono subire sanzioni e danni per chi non fa altrettanto”.

APCI ribadisce il proprio NO a qualsiasi forma di restrizione generalizzata.

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